Presentazione 2014
Settimane Barocche atto 12.
Eredi della storica rassegna che scosse il mondo della ricerca e dell’interpretazione dei repertori storici negli anni Settanta, le Settimane Barocche dirette da Emanuele Beschi giungono quest’anno alla dodicesima edizione.
E per l’occasione intrecciano percorsi che, affondando nel mondo dell’antica, si spingono fino al primo Romanticismo, proponendo sempre e comunque esecuzioni filologicamente informate. Nell’un caso come nell’altro l’impressione che ne riceve il pubblico è particolare: ascoltare la musica antica e barocca su strumenti originali o copie di quelli offre le stesse emozioni che vengono dall’ascolto di pagine d’epoche successive eseguite su strumenti del periodo.
Ancora una volta peculiarità delle Settimane sarà la cura dell’esecuzione storicamente coerente con l’epoca di riferimento dei repertori scelti.
D’altro canto, la scelta di accostare la musica antica al primo Romanticismo si rivela coerente con le sperimentazioni a cui le Settimane ci hanno abituati negli ultimi due anni, grazie alla programmazione del ControFestival.
Ma veniamo ai temi dell’edizione 2014: già si è detto delle “spinte in avanti” nel tempo, che trovano concreta realizzazione nel concerto inaugurale affidato alla chitarra di Luigi Attademo, interprete di fama, e in quello del Quartetto FINESTre che sposta le Settimane in Provincia nella suggestiva cornice del Castello di Ostiano.Non potevano, le Settimane, mancare l’appuntamento con i grandi anniversari: e così il programma vede un doppio omaggio a Pietro Antonio Locatelli, a cura di Enrico Casazza, ora alla guida dell’Ensemble Donizetti emanazione dell’omonimo Conservatorio di Bergamo, ora in duo con Matteo Messori.
Come ogni anno sul cartellone delle Settimane si stende l’ombra di Bach: si ascolteranno due delle celeberrime Suites per violoncello solo nell’interpretazione di Marcello Scandelli e ancora pagine di Bach padre e dei suoi figli nella lettura al cembalo del poliedrico Claudio Astronio. Astronio che, nella veste di direttore allo strumento, guiderà l’ensemble e i solisti interpreti degli intermezzi La vedova ingegnosa di Giuseppe Sellitti, produzione del Baveno Festival Giordano, realizzata in collaborazione con il Centro Studi Pergolesi dell’Università degli Studi di Milano, a cui si deve l’edizione critica del lavoro.
Con il mese di dicembre le Settimane si rituffano a pieno in epoca barocca per un percorso che da Monteverdi porta ad Hasse, cantando, grazie alla partecipazione dell’Ensemble Le Musiche Nove, i grandi temi del periodo: gioie e pene d’amore.
In collaborazione con il Teatro Grande, la serata conclusiva del Festival 2014 porterà in città un originale progetto di Cristina Zavalloni, che riconosce nella matrice improvvisativa l’origine di tutte le musiche dal Barocco ai … giorni nostri. Insieme a Cristina Zavalloni, quattro giganti della scena jazz contemporanea: Paolo Fresu, Steven Bernstein, Gianluca Petrella, Marcus Rojas.
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Settimane Barocche di Brescia
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