Festival Internazionale
di musica antica

XXII Edizione
16 ottobre - 28 novembre

Edizione 2024

Nomi di spicco, progetti trasversali e attenzione ai giovani

Arte Trasversale

Il festival di quest’anno intreccia format originali e differenti linguaggi artistici per raccontare il repertorio barocco da prospettive inedite, rivolgendosi ad un pubblico più ampio rispetto ai soli appassionati di musica antica, proseguendo l’esperienza del 2023 per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura. Pertanto, le Settimane Barocche terranno concerti in entrambe le città, nel segno di una continuità dell’impegno per il territorio e di una consolidata crescita della propria offerta artistica. Il programma coinvolge nomi di primo piano del panorama musicale nazionale e internazionale: il soprano Gemma Bertagnolli, il trombettista Paolo Fresu, il chitarrista Giulio Tampalini, la mandolinista Dorina Frati, per non citarne che alcuni – e compagini autorevoli come I Virtuosi Italiani, Concerto Scirocco, l’Arte dell’Arco. Inoltre saranno rappresentati i nomi dei grandi maestri del barocco musicale
– da Domenico Scarlatti a Johann Sebastian Bach, da Georg Friedrich Händel ad Antonio Vivaldi – ma ogni concerto è l’occasione per accostarli da prospettive inedite.

Dalle proposte che valorizzano singoli strumenti – si tratti della viola da gamba, del flauto dolce o del mandolino – agli eventi che esplorano le connessioni tra arti, generi e linguaggi – come l’incontro tra musica e danza o le imprevedibili consonanze tra stilemi barocchi e improvvisazione jazz – il Festival racconta la musica del Seicento e Settecento esplorandone il contesto e cogliendone gli elementi di attualità, coniugando tradizione e sperimentazione.

Come per tutte le grandi sfide, abbiamo voluto partire dal chiederci cosa rappresenta la musica barocca, per poi allargare lo sguardo sull’intero impianto di questa nuovo percorso delle Settimane Barocche. La risposta è molto chiara: sicuramente è il genere d’arte più moderno, ricco di energia positiva e stimolante che ci possa essere. Ha la medesima forza della musica pop, azzardo, anche probabilmente un impeto maggiore nell’affrontare contenuti profondi. Senza voler suscitare tifoserie, vorremmo rendere giustizia a un genere che – purtroppo solo per un pregiudizio – viene, a volte, catalogato come polveroso, vecchio o stantio. Nel farlo, ho voluto comporre un programma con proposte innovative di alta qualità artistica, con contenuti sociali e con una loro specifica identità.

Alberto Martini – Direttore Artistico