BresciaOggi – Giovedì 09 ottobre 2008

LE «SETTIMANE». GRANDISSIMO SUCCESSO NELLA CHIESA DI SANTA MARIA DEL CARMINE

Emozioni in musica: grandissimo successo laltra sera nella chiesa di Santa Maria del Carmine in occasione delle Settimane BAROCCHE per un avvenimento straordinario per numero di esecutori – strumentisti e cantanti – e per la sontuosità complessiva della proposta che ha puntato principalmente su un grande autore della «Scuola veneziana», Giovanni Gabrieli, famoso per quei cori spezzati o battenti che hanno cambiato, mezzo millennio fa, il modo di proprre la musica sacra e che avrebbero avuto importanti riflessi anche sulla storia del melodramma.

Davanti ad un pubblico numerosissimo, i fiati dell’Accademia Barocca Europea di Ambronay, guidati da Jean Tubéry, hanno fatto il proprio lento ingresso processionale con un’Intrada prologo ad un lungo, ricchissimo programma. Prima la parte iniziale della «Missa in illo tempore» di Monteverdi, quindi una serie di brani per cori multipli e brani solo strumentali a più cori, con i musicisti che si sono dislocati in varie parti della chiesa: dalla balconata dell’organo Meiarini (utilizzato nonostante le difficoltà dovute alla sua speciale intonazione) sporgevano le coulisses di tromboni, cui rispondevano dalle cappelle della chiesa cornetti e arciliuti, viole da gamba e arpe diatoniche in un tripudio di «risposte» nel quale non potevano mancare le voci, con soprani e controtenori, tenori e bassi. Il pubblico ha così potuto ascoltare ciò che Cinquecento anni fa dovette destare un’incontenibile meraviglia a chi assisteva ad una cerimonia musicale solenne nella Basilica di San Marco a Venezia: voci vicine cui rispondono da lontano echi vocali e strumentali, in una stereofonia naturale che dilata gli ambienti ma che ovviamente richiede una straordinaria professionalità di strumentisti e cantanti.

Brani di eccezionale complessità sono stati messi in programma come la «Sonata con voce a 20» (venti voci) eseguita anticamente alla chiesa del Redentore alla Giudecca veneziana e poi, nella seconda parte, brani profani come la «Battaglia» di Andrea Gabrieli e «Alla battaglia» per otto voci, in cui strumenti e coro propongono una serie di effetti onomatopeici che ricordano appunto i rumori di uno scontro, sulla scia stilistica delle Chanson francesi, come quelle di Clement Jannequin.

E poi un finale grandioso tornando al repertorio sacro, con uno straordinario «Magnificat» e il trionfale «Buccinate» sempre di Giovanni Gabrieli, a quattro cori e ben diciannove voci.

Nonostante la lunga proposta il pubblico ha affollato la chiesa fino alla fine e gli applausi sono durati a lungo, per l’apprezzamento di una proposta musicale che non ha precedenti a Brescia e che ha visto protagonista un complesso vocale e strumentale bravissimo e formato principalmente da giovani.L.FERT.

Giornale di Brescia – 9 ottobre 2008

Diventerà una pietra miliare nella storia delle Settimane Barocche il concerto dellAccademia di Ambronay diretta da Jean Tubéry

Rappresenta una pietra miliare nellorganizzazione delle «Settimane barocche» il concerto proposto laltra sera, nella chiesa di S. Maria del Carmine, dai musicisti dellAccademia barocca europea di Ambronay (Francia) diretti da Jean Tubéry.

Sono state eseguite musiche a cori multipli, vocali e strumentali, del compositore veneziano Giovanni Gabrieli (1557-1612). Il numero di cantanti e strumentisti coinvolti della sontuosa produzione sfiorava la quarantina ed era pertanto paragonabile a quello di una moderna orchestra sinfonica di medio organico. Cerano infatti molti degli strumenti allora in uso nellItalia settentrionale: viole da braccio e da gamba, cornetti, tromboni, fagotti, arpa, tiorbe, clavicembalo, organo. Non c’è dubbio sul fatto che i mottetti e le canzoni strumentali inclusi nelle due monumentali raccolte di «Sacrae symphoniae» di Gabrieli, pubblicate nel 1597 e nel 1615, rappresentino un vertice (assieme al «Vespro della Beata Vergine» di Monteverdi) della fastosità musicale raggiunta nel primo Seicento.

Parliamo di «Sacrae symphoniae» perché è la denominazione originale delle stampe, mentre il titolo «Trionfi sacri» riportato sul programma di sala è solo un libero adattamento moderno.

La scelta della chiesa del Carmine si è rivelata assai felice non solo per la presenza dello storico organo Meiarini, realizzato pochi anni dopo la scomparsa di Gabrieli, ma anche per le molteplici possibilità di disposizione offerte ai vari nuclei di cantanti e strumentisti. Durante lesecuzione il direttore Tubéry ha infatti potuto collocare simultaneamente i tre o più «cori» previsti dal compositore in una delle cappelle della parte destra, nella cantoria dellorgano, davanti allaltare e lungo la parte sinistra della chiesa (ricordiamo che per «coro», in questo repertorio, sintende un determinato insieme musicale, non necessariamente composto di sole voci). Leffetto così ottenuto era spettacolare dal lato visivo e avvolgente da quello acustico: unautentica meraviglia.

Per fortuna il pubblico non si è lasciato sfuggire questo straordinario evento musicale ed è accorso numeroso. Com’è facile immaginare, si tratta di un repertorio di rara esecuzione anche per limpegno organizzativo richiesto. Con grande prontezza le «Settimane barocche» hanno deciso di ospitare limponente produzione di Ambronay, che in questi giorni sta girando lItalia: il 6 ottobre è stata applaudita nella basilica dei Frari a Venezia, stasera approda al festival «Grandezze e meraviglie» di Modena.

È bello che la musica di Gabrieli possa essere ben eseguita da transalpini, ma rattrista che una produzione di questo genere risulterebbe oggi ben difficilmente realizzabile con musicisti italiani, non certo per mancanza di talento o di competenze o di entusiasmo, quanto per la difficoltà di trovare mecenati disposti a credere fino in fondo nellimmenso patrimonio storico-musicale del nostro Paese.

BresciaOggi – Martedì 07 ottobre 2008

SANTA MARIA DEL CARMINE. PER LE NUOVE SETTIMANE BAROCCHE

«Trionfi sacri», con musiche di Giovanni Gabrieli e di Claudio Monteverdi: questo il programma dell’attesissimo concerto delle Nuove Settimane BAROCCHE che si terrà questa sera – l’ingresso è gratuito – alle 20.45 nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Brescia, protagonista l’Accademia di Ambronay diretta da Jean Tubéry.

Nell’ambito di questo Festival internazionale di musica antica, che si svolge non solo in città ma anche in provincia, viene proposto questa sera un vasto programma di musica sacra con brani sia vocali che strumentali. Il concerto inizierà con la «Missa in illo tempore» (che comprende i pezzi fissi di questo genere e cioè Kyrie – Christe – Kyrie – Gloria – Sanctus) di Claudio Monteverdi, di origine cremonese, che morì a Venezia. E veneziano è anche Giovanni Gabrieli, cui spetta proseguire la serata musicale con i «Trionfi sacri» tratti dalla raccolta pubblicata nel 1597: la «Maria Virgo a 10 per 2 cori», «Deus qui beatum Marcum a 10», il «Plaudite a 12 voci per 3 cori», «Jubilate Deo a 15» e «Omnes gentes a 16» ; a questi si aggiungono altri «Trionfi sacri» tratti dalla raccolta del 1615 fra cui il «Vox Domini a 10» e il «Magnificat a 14».

In programma anche alcuni Mottetti con «Dulcis Jesu patris imago a 20», «Exsultet jam angelica turba a 17» e «Hic est filius Dei a 18».

La parte finale della serata è dedicata alla musica strumentale del Gabrieli, con tre Canzoni fra cui una «in écho»; infine sei Canzoni tratte dalla musica strumentale pubblicata nel 1615, fra cui una addirittura a 22 voci e la n. 21 che è a tre violini.

La serata odierna è un omaggio alla grande arte del contrappunto, che fra il Rinascimento e l’inizio del Seicento raggiunse vette straordinarie e divenne uno straordinario «esercizio dell’ingegno musicale». Ma il programma, con le musiche di Giovanni Gabrieli in particolare, offre anche uno spaccato di ciò che costituiva una vera e propria «specialità» dello stile musicale veneziano, quello dei cosiddetti «cori spezzati» che si realizzava soprattutto nella Basilica di San Marco a Venezia, disponendo gruppi di coristi e di strumentisti in vari luoghi del tempio, ottenendo straordinari effetti d’eco che resero famosa l’arte musicale di Andrea e Giovanni Gabrieli.

BresciaOggi – Martedì 07 ottobre 2008

PALAZZO AVEROLDI. LE «NUOVE SETTIMANE BAROCCHE»: APPLAUSI A GABRIELE PALOMBA E FRANCESCA CASSINARI

Primo appuntamento cittadino con le Nuove Settimane BAROCCHE a Palazzo Averoldi di via Moretto: una serata dedicata a canto e liuto, o meglio a liuto e canto, con Gabriele Palomba nella versione rinascimentale dello strumento musicale e con la voce del soprano Francesca Cassinari.

La sede del Rotary Club Brescia Ovest ha accolto nel bellissimo salone centrale, completamente affrescato, un programma che perfettamente sinseriva in questa cornice architettonica e artistica: il liuto è notoriamente uno strumento affascinante ma è anche caratterizzato da una voce molto raccolta, non certo adatta ai grandi ambienti; ed è anche questo il motivi che dopo il Barocco venne abbandonato a favore di altri strumenti musicali ben più potenti.

Il liutista Gabriele Palomba ha voluto fare un percorso che testimoniasse la grande vitalità del mondo liutistico lombardo durante tutto il Cinquecento e ha iniziato il suo programma con un autore addirittura bresciano, quel Vincenzo Capirola originario di Leno del quale ha presentato due serie di brani per liuto solo: nella prima il «Ricerchare 1» e «La Villanella», nella seconda «O mia cieca e dura sorte» oltre al celebre «Che faralla, che diralla» e «Ti… baleto da balar bello». Unottima dimostrazione di come il liuto si stesse facendo allepoca strada non solo in un repertorio che ricercava sulla tastiera le possibilità espressive di questo strumento, ma sincaricava anche di riproporre in modo solo strumentale anche forme musicali di solito affidate alle sole voci.

Ma naturalmente anche la letteratura per canto e liuto ha avuto il suo spazio in questa serata di «musica reservata» grazie alla bella voce del soprano Francesca Cassinari, cui è stata affidata nel corso della serata una serie di quattro brani di Luca Marenzio – originario di Coccaglio – e precisamente Madrigali di cui la Cassinari interpretava evidentemente la parte superiore con laccompagnamento del liuto che realizzava le altre. Bella voce, quella della Cassinari, che ha cantato con trasporto ma anche con grande precisione pezzi come «Non vidi mai dopo notturna pioggia» e soprattutto il drammatico «Ah dispietata sorte», entrambi su testo poetico tratto dal Canzoniere di Francesco Petrarca.

Sarebbe stato più gradito un maggior numero di pezzi con canto e liuto, rispetto al corposo repertorio per liuto solo proposto durante la serata. Serata che è stata comunque molto applaudita dai presenti e che ha avuto un bel bis con un altro Madrigale intavolato del Marenzio.L. F.

7 ottobre 2008, Brescia, Chiesa di Santa Maria del Carmine

Accademia di Ambronay
Jean Tubéry direttore

Fotografie di Stefano Ferremi e Andrea Tiboni

Foto ad alta risoluzione di Stefano Ferremi

Foto ad alta risoluzione di Andrea Tiboni

Giornale di Brescia – 7 ottobre 2008

Per le Settimane Barocche, concerto di musiche sacre per le grandi occasioni in Santa Maria del Carmine
Il cornista Tubéry dirige solisti e orchestra dellAccademia barocca europea

I Solisti e lOrchestra dellAccademia Barocca Europea diretti da Jean Tubéry sono i protagonisti del concerto di stasera alle 20,45 nella chiesa di Santa Maria del Carmine per le Settimane Barocche di Brescia (ingresso libero). Splendido il programma del concerto «Trionfi sacri» dedicato a musiche sacre per le grandi occasioni, con Claudio Monteverdi posto a modi introduzione per un omaggio al genio di Giovanni Gabrieli.

La serata si apre con la «Missa in illo tempore»(Kyrie-Christe-Kyrie-Gloria-Sanctus) di Monteverdi e prosegue con un “tuttoGabrieli”. Dai “Trionfi sacri” (1597) sono eseguiti: “Maria virgo” a 10( per 2 cori)-” Deus qui beatum Marcum “a 10- “Plaudite” a 12 (per 3 cori)- “Jubilate Deo” a 15, “Omnes gentes” a 16. Seguono 4 brani dalla raccolta del 1615: “Vox Domini” a 10, “Magnificat” a 14, “O quam gloriosa” a 16, “Buccinate” a 19. Ai madrigali “Udite chiari” a 15 seguono tre mottetti: “Dulcis Jesu patria imago” a 20, “Exultet jam angelica turba” a 17, “Hic est filius Dei” a 18. Sono poi offerte opere strumentali di Gabrieli, tratte dalla raccolta del 1597: “Canzon primi toni” a 10, “Canzon a duodecimi toni” a 10 “in écho”, Canzona a 15. Infine sono eseguite: Canzone n.14 a 10 voci, Canzone n.17 a 12 voci, Canzone n.18 a 14 voci, Canzone n. 19 a 15 voci, Canzone n.20 a 22 voci, Canzone n. 21 a 3 violini (1615).

Contemporaneamente a Monteverdi a Venezia si impose Giovanni Gabrieli, organista a San Marco(poi a San Rocco) come il suo grande zio Andrea. Giovanni era dotato di un tipo di espressività, di un calore compositivo nuovo, moderno. La sua musica punta sulleccezionale acustica della Basilica di San Marco, sulla scia di unintuizione «spaziale». Dapprima contrappose due gruppi vocali (o strumentali) seguendo la disposizione dei due antichi organi «battenti» o spezzati, poi ampliò il concetto alla policoralità, disponendo a gruppi le sezioni dei cori fino ad arrivare a quattro cori. Leffetto polifonico che otteneva a San Marco era stupefacente, un effetto «stereofonico», o anche «spazializzato».

Larchitettura, la geometria e la musica fuse. A Venezia le grandi feste liturgiche richiedevano una processione, detta l’«Andata in trionfo». Era aperta dalle trombe dargento e si concludeva in San Marco dove era esposto il tesoro. La musica di Giovanni Gabrieli «è destinata in gran parte ad avvenimenti di tal portata».

Dirige la giovane Accademia Barocca Europea il cornista Jean Tubéry, che si esibisce con i più famosi ensembles e che, con il proprio complesso La Fenice ha ottenuto il primo premio ai Concorsi internazionali di musica antica di Bruges e di Malmoe. Tubéry insegna nei Conservatori di Parigi e a Bruxelles.

Sono online le fotografie del concerto del 3 ottobre 2008.

3 ottobre 2008, Palazzo Averoldi, Brescia

Gabriele Palomba liuto
Francesca Cassinari, soprano

Fotografie di Stefano Ferremi e Andrea Tiboni

Foto in alta risoluzione di Andrea Tiboni
Foto in alta risoluzione di Stefano Ferremi

3-4-5 ottobre 2008, Cremona, Mondomusica

Gabriele Palomba liuto

Ensemble Estro Cromatico: Marco Scorticati flauto e Davide Pozzi clavicembalo

Brixia Musicalis: Elisa Citterio violino, Francesco Lattuada viola e Michele Barchi clavicembalo

Appuntamento internazionale per il Festival Settimane barocche di Brescia martedì 7 ottobre prossimo presso la Chiesa del Carmine, luogo simbolo del centro storico cittadino.

In collaborazione con lAccademia di Ambronay, nellambito del R.E.M.A., le Settimane barocche ospitano infatti un concerto che vedrà protagonista lOrchestra dellAccademia diretta da Jean Tubéry.

Di straordinario interesse il programma che prevede lesecuzione dei Trionfi sacri di Giovanni Gabrieli e Claudio Monteverdi.

Lingresso allappuntamento è libero.