Haendel e Bach «teatrali» e appassionati
Pubblicato il giorno 14 Novembre 2011 nelle categorie: Festival, Festival 2011, Rassegna stampa
Giornale di Brescia, 14 novembre 2011
Splendente, gremito, il Ridotto del Grande ha ospitato sabato l8217;European Union Baroque Orchestra diretta con passione al clavicembalo da Lars Ulrik Mortensen per l8217;ultimo concerto delle «Settimane Barocche» di Brescia. Festa per gli occhi e per il cuore l8217;impegno e l8217;entusiasmo degli esecutori: attentissimi alle indicazioni dinamiche, visibilmente capaci di commuoversi o di gioire, hanno proposto opere di Haendel e di Bach, e una lucente e originale Sonata per tromba di Torelli, con il bravo Sebastian Philpott alla tromba naturale.
Haendel era rappresentato dal Concerto grosso op.6 n.2 eseguito con forte vitalità e da una Cantata sacra, solista l8217;ottima, potente soprano Maria Keohane. La cantata, intitolata «Il pianto di Maria», è attribuita al compositore sassone, ma ascritta dagli studiosi al veneziano Giovanni Battista Ferrandini (1710-1791), attivo a Monaco di Baviera. Ed effettivamente in questa opera «da eseguirsi davanti al S. Sepolcro» lo stile vocale è concitato, vi si riconoscono il genere antico del «lamento» e tipologie di arie tipicamente scarlattiane, mentre lo strumentale presenta passaggi ancora monteverdiani accostati a un impeto descrittivo vivaldiano-haendeliano. Forse è un lavoro «a più mani», comunque «prende», animato com8217;è da vigore teatrale.
Tutto Bach nella seconda parte, con il III Concerto Brandeburghese (dalla Giga attaccata in modo pericolosamente veloce), seguito dalla cantata «Jachzet Gott in allen Landen» per soprano, tromba e archi, nella quale la Keohane ha dimostrato il suo solido virtuosismo. Pubblico entusiasta e per bis una bellissima esecuzione di un8217;aria dal «Trionfo del Tempo e del Disinganno» per voce e violino obbligato di Haendel.