Il violoncellista Jordi Savall torna nella nostra città
tra i protagonisti delle «Settimane Barocche»
Questa sera in città l’anteprima delle «Settimane» con il concerto di Paolo Beschi e Elinor Frey
Il direttore artistico Emanuele Beschi: «Sedici appuntamenti, dalla musica medievale all’Arte della Fuga»
BRESCIA La città, crocevia della musica antica. Le prestigiose «Settimane Barocche di Brescia», da qualche tempo diventate «Festival internazionale di musica antica», giungono all8217;ottava edizione e tornano a spalancare i loro scrigni offrendo musiche, autori e panorami sonori tipici dell8217;Early Music interpretati dai maggiori specialisti oggi circolazione.
Ne parliamo con Emanuele Beschi direttore artistico e anima storica della rassegna. «Il concerto di stasera, anteprima del Festival 8211; spiega -, avrà come protagonista Paolo Beschi, ogni anno invitato nella città natale di Bach in veste d8217;esecutore delle Suites per violoncello solo, insieme alla sua collega-allieva Elinor Frey, americana giovane, bella e talentuosa».
Appuntamento alle 21, ad ingresso libero, nella sede di Piano Nobile in Palazzo Cottinelli, in via Marsala 15 in città. I violoncellisti Beschi e Frey suoneranno un raffinato programma con musiche di Francesco Geminiani, Girolamo Frescobaldi, Domenico Gabrielli e Francesco Paolo Supriano. Toccate, Canzoni, Ricercari, Sonate, tra estasi e lacrime, trionfi e meraviglie antiche. Nel corso della serata sarà presentato il programma completo.
Come si articola quest8217;anno la rassegna? «Sedici concerti in città e provincia, con alcuni dei più importanti nomi al mondo, a cominciare da Jordi Savall, ancora a Brescia dopo qualche anno d8217;assenza, insieme all8217;arpa e al salterio di Andrew Lawrence-King. Le linee guida della nuova stagione stanno tutte nel sottotitolo 8220;Sulle spalle dei giganti8221;, a evidenziare i legami che uniscono un compositore con tutti i maestri che l8217;hanno preceduto, una storia fatta di tradizione, affetti, studio, discepolanze, scuole, trasmissioni di sapere».
Da cinque anni le Settimane Barocche fanno parte del Réseau Europeén Musique Ancienne, la federazione dei maggiori festival internazionali del settore; dal 2008 è partner di ReteOrfeo, tra i più importanti circuiti concertistici italiani. Altri grandi nomi che ascolteremo nei vari appuntamenti? «la Reverdie, uno dei gruppi di musica medievale più accreditati, con un programma dedicato a Guillaume Dufay; l8217;ensemble Agláia eseguirà invece una speciale versione dell8217;Arte della Fuga, e poi l8217;orchestra Zefiro, Marco Fornaciari, e tanti altri nomi che non cito per non rovinare la sorpresa».
Quali linee fondanti vi hanno guidato in questi anni? «Siamo partiti dalle scoperte filologiche; alla prassi esecutiva storicamente informata abbiamo poi legato il gusto della ricerca, specie di autori bresciani, Gnocchi, Turrini, Bertoni, fra i molti. Infine, abbiamo sempre cercato luoghi caratteristici, dalla chiesa di S. Giorgio a quella di S. Gaetano, passando per San Cristo, la sede di Piano Nobile, Botticino, Limone sul Garda, nuova location, e il Santuario di S. Pancrazio a Montichiari, per il tradizionale spettacolo d8217;apertura».
Continua la collaborazione con Cremona? «Certo. Brescia, la città della viola, stringe i suoi rapporti con la città del violino: sono previsti alcuni concerti nell8217;ambito di Mondomusica, importante appuntamento artistico-imprenditoriale cremonese».
Altre novità? «In collaborazione con i Conservatori di Palermo e di Castelfranco Veneto, presenteremo giovani emergenti. Purtroppo non ci sarà l8217;atteso concerto in Queriniana, perché la biblioteca civica è in restauro. Infine promettiamo scintille con i concerti per organo di Händel».
Enrico Raggi