Giornale di Brescia – 4 Settembre 2010

Il violoncellista Jordi Savall torna nella nostra città
tra i protagonisti delle «Settimane Barocche»

Questa sera in città lanteprima delle «Settimane» con il concerto di Paolo Beschi e Elinor Frey

Il direttore artistico Emanuele Beschi: «Sedici appuntamenti, dalla musica medievale allArte della Fuga»

BRESCIA La città, crocevia della musica antica. Le prestigiose «Settimane Barocche di Brescia», da qualche tempo diventate «Festival internazionale di musica antica», giungono all’ottava edizione e tornano a spalancare i loro scrigni offrendo musiche, autori e panorami sonori tipici dell’Early Music interpretati dai maggiori specialisti oggi circolazione.

Ne parliamo con Emanuele Beschi direttore artistico e anima storica della rassegna. «Il concerto di stasera, anteprima del Festival – spiega -, avrà come protagonista Paolo Beschi, ogni anno invitato nella città natale di Bach in veste d’esecutore delle Suites per violoncello solo, insieme alla sua collega-allieva Elinor Frey, americana giovane, bella e talentuosa».

Appuntamento alle 21, ad ingresso libero, nella sede di Piano Nobile in Palazzo Cottinelli, in via Marsala 15 in città. I violoncellisti Beschi e Frey suoneranno un raffinato programma con musiche di Francesco Geminiani, Girolamo Frescobaldi, Domenico Gabrielli e Francesco Paolo Supriano. Toccate, Canzoni, Ricercari, Sonate, tra estasi e lacrime, trionfi e meraviglie antiche. Nel corso della serata sarà presentato il programma completo.

Come si articola quest’anno la rassegna? «Sedici concerti in città e provincia, con alcuni dei più importanti nomi al mondo, a cominciare da Jordi Savall, ancora a Brescia dopo qualche anno d’assenza, insieme all’arpa e al salterio di Andrew Lawrence-King. Le linee guida della nuova stagione stanno tutte nel sottotitolo “Sulle spalle dei giganti”, a evidenziare i legami che uniscono un compositore con tutti i maestri che l’hanno preceduto, una storia fatta di tradizione, affetti, studio, discepolanze, scuole, trasmissioni di sapere».

Da cinque anni le Settimane Barocche fanno parte del Réseau Europeén Musique Ancienne, la federazione dei maggiori festival internazionali del settore; dal 2008 è partner di ReteOrfeo, tra i più importanti circuiti concertistici italiani. Altri grandi nomi che ascolteremo nei vari appuntamenti? «la Reverdie, uno dei gruppi di musica medievale più accreditati, con un programma dedicato a Guillaume Dufay; l’ensemble Agláia eseguirà invece una speciale versione dell’Arte della Fuga, e poi l’orchestra Zefiro, Marco Fornaciari, e tanti altri nomi che non cito per non rovinare la sorpresa».

Quali linee fondanti vi hanno guidato in questi anni? «Siamo partiti dalle scoperte filologiche; alla prassi esecutiva storicamente informata abbiamo poi legato il gusto della ricerca, specie di autori bresciani, Gnocchi, Turrini, Bertoni, fra i molti. Infine, abbiamo sempre cercato luoghi caratteristici, dalla chiesa di S. Giorgio a quella di S. Gaetano, passando per San Cristo, la sede di Piano Nobile, Botticino, Limone sul Garda, nuova location, e il Santuario di S. Pancrazio a Montichiari, per il tradizionale spettacolo d’apertura».

Continua la collaborazione con Cremona? «Certo. Brescia, la città della viola, stringe i suoi rapporti con la città del violino: sono previsti alcuni concerti nell’ambito di Mondomusica, importante appuntamento artistico-imprenditoriale cremonese».

Altre novità? «In collaborazione con i Conservatori di Palermo e di Castelfranco Veneto, presenteremo giovani emergenti. Purtroppo non ci sarà l’atteso concerto in Queriniana, perché la biblioteca civica è in restauro. Infine promettiamo scintille con i concerti per organo di Händel».

Enrico Raggi