In collaborazione con 

I confini della Serenissima

Ensemble Pietro Antonio Locatelli
Thomas Chigioni  – direzione
Margherita Maria Sala –
contralto
Jérémie Chigioni, Lucrezia Nappini
 – violini

Leonardo Taio – viola
Thomas Chigioni – violoncello
Carlo Sgarro – contrabbasso
Laura LaVecchia – tiorba
Gabriele Levi – cembalo

MUSICHE DI MARINI, UCCELLINI, FERRONATI, GALUPPI, LOCATELLI, VIVALDI

8 ottobre, ore 20:30
Bergamo, Pinacoteca Carrara

Intero: 15€
Ridotto: 10€ (riservato agli under30 e agli over65)
Studenti: 5€ (Scuole di ogni ordine e grado)

È possibile acquistare i biglietti un’ora prima del concerto direttamente nel luogo dell’esecuzione.

L’accesso agli eventi sarà consentito fino alla massima capienza dei posti disponibili in sala o nel luogo dell’evento.

Marco Uccellini (Forlimpopoli 1603 – 1680)
“La bergamasca” Op.3 n°5

Biagio Marini (Brescia 1594 – Venezia 1663)
Sonata sopra “Fuggi dolente core” Op.22 n°1

Lodovico Ferronati (?-1767)
Inno per Sant’Antonio*

Baldassarre Galuppi (Burano 1706 – Venezia 1785)
Concerto a Quattro n°2 in re maggiore
Maestoso. Allegro. Andantino

Lodovico Ferronati 
Inno Crudelis Herodes*

Lodovico Ferronati 
Concerto a Quattro CFC 1:B1*
Allegro. Largo. Allegro

Antonio Vivaldi (Venezia 1678 – Vienna 1741)
Cantata per contralto e archi RV 684 Cessate omai, cessate, 
Recitativo “Cessate omai cessate” (Largo e sciolto) 
Aria “Ah che infelice sempre” (Larghetto)

Antonio Vivaldi 
Concerto per violino e orchestra RV 230 da “L’estro armonico”
Allegro. Larghetto. Allegro

Pietro Antonio Locatelli (Bergamo 1695 – Amsterdam 1764)
Concerto “A l’imitazione dei corni da caccia”, op.4, n. 8
Grave. Fuga allegro. Adagio. Largo – Vivace 

*prime esecuzioni mondiali

Bergamo e Brescia sono state accomunate nei secoli da un destino a lungo condiviso con le sorti della Repubblica di Venezia. Le due città orobiche marcavano infatti le estremità del territorio della Serenissima a Ovest, territorio oltre il quale si avvicendarono nei secoli le dominazioni spagnole, francesi e austriache, senza tuttavia che la parte orientale della Lombardia venisse occupata, cosa che avverrà solamente in età Napoleonica.
La comunanza politica dei destini delle due Città produsse sicuramente dei punti di contatto anche nel panorama che le animò nel XVII e XVIII secolo, panorama a sua volta legato a doppio filo con quello della Repubblica Veneta.
Il programma “Ai confini della Serenissima” vuole esplorare la ricchezza della musica di quel periodo per portare nel tempo e nello spazio l’ascoltatore di oggi nell’antico territorio orobico, indissolubilmente permeato della celebre scuola veneta in cui il protagonista indiscusso fu certamente Antonio Vivaldi. L’importanza storica e l’ormai assidua frequenza nei programmi da concerto del Prete Rosso rende oggi finalmente merito al genio del grande compositore veneziano, mentre meritano di essere ancora esplorate e presentate al pubblico le opere di autori cosiddetti “minori” come Ferronati, Galuppi, Marini e Locatelli. È tuttavia importante notare infatti come fossero questi compositori oggi negletti a costituire il substrato culturale delle Città in cui vivevano, dal momento che nei due capoluoghi orobici il grande Vivaldi non venne mai.
Il duplice obiettivo di questo concerto sarà quindi quello di presentare il meglio della grande scuola veneta, evidenziando il contributo e i frutti del lavoro dei compositori locali per rendere oggi giustizia dopo secoli di polvere e oblio.

THOMAS CHIGIONI – violoncello e direzione

Nato a Bergamo nel 1992 in una famiglia di musicisti, il violoncellista italo-francese Thomas Chigioni compie i suoi studi al Conservatorio di Milano, dove si laurea a pieni voti nel 2015 nella classe di Nicoletta Mainardi.
Dopo aver studiato brevemente viola da gamba con Nanneke Schaap e Roberto Gini, si dedica allo studio del violoncello barocco presso la prestigiosa Schola Cantorum Basiliensis, ottenendo due diplomi (2018 e 2020). Nel 2022 ottiene il diploma accademico di secondo livello in violoncello Summa cum laude al Conservatorio di Bergamo
In seguito continua ad approfondire lo studio del violoncello barocco con Marco Frezzato, quello del clavicembalo e basso continuo con Giorgio Paronuzzi, e la direzione di coro con Michele Vannelli.
Dirige Ensemble Locatelli, orchestra barocca con sede a Bergamo, da lui fondato nel 2014, con cui ha inciso musiche di Locatelli (2016), Vivaldi (2019), Torelli (2023) e Ferronati (2023) e con cui ha intrapreso varie tournée in Europa. Sostenitore di progetti pedagogici che coinvolgano i vari enti sul territorio, ha organizzato e diretto le rappresentazioni delle opere di Henry Purcell “The Fairy Queen” e “Dido and Aeneas” in collaborazione con i licei Artistico e Musicale di Bergamo, oltre ad aver coordinato i corsi di musica antica “Simplon 2019” in collaborazione con Liceo Musicale e Conservatorio di Bergamo.
Collabora anche in qualità di primo violoncello con Il Pomo d’Oro, Innsbruck Festwochen Orchester (A. De Marchi) Academia Montis Regalis (vincitore di una borsa di studio come primo violoncello nel 2018), Berlin Baroque, Ensemble Il Pegaso (M. Croci), Collegium 1704 (V. Luks), Ensemble Mare Nostrum (A. De Carlo), Nordic Baroque Orchestra, Ensemble Los Elementos (A. Rouco), con i quali si è esibito nelle più prestigiose sale da concerto europee (Berliner Philarmonie, Musikverein Wien, Grosser saal del Mozarteum di Salisburgo, Rudolfinum Prag, Chapelle Royale Versailles, Concertgebow Brugge, Tivoli Vredenburg Utrecht, Schlosstheater Schwetzingen, Tiroler Landestheater Innsbruck, Opera Royal de Versailles, Teatro Grande di Brescia, Kolner Philarmonie, Reduta Bratislava, Theatre de Caen, Sala Verdi di Milano..).
Ha inciso per Warner, Panclassics, Amadeus, Glossa, Pentatone, Novantiqua e Classicadalvivo.
Suona un violoncello barocco costruito da Pierre Bohr (Milano) nel 2012, un violoncello costruito da Emilio Barichello nel 2019 e un violoncello piccolo a 5 corde sempre di Emilio Barichello del 2018.
Dal 2022 è docente di Violoncello Barocco al Conservatorio Claudio Monteverdi di Cremona e al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.

Margherita Maria Sala è la vincitrice del Primo Premio del Concorso Internazionale di Canto Cesti 2020, dove ha ricevuto anche il Premio del Pubblico e il Premio Speciale del Festival Resonanzen alla Konzerthaus di Vienna. Nata a Lecco, ha iniziato la sua formazione musicale fin da bambina sotto la guida dei genitori, entrambi musicisti. Nonostante la giovane età Margherita ha già debuttato in alcuni dei più prestigiosi palcoscenici europei. Ricordiamo: Théâtre des Champs-Elysées nel 2021 con l’Oreste di Handel al fianco di F. Fagioli e J. Lezhneva e sotto la direzione di M. Emelyanychev e da allora è tornata a cantare Bradamante nell’Orlando furioso di Vivaldi e Aristea ne L’Olimpiade dello stesso compositore, entrambi con J.C. Spinosi.

Si è esibita a Lourdes e Loreto nel Magnificat di Vivaldi sotto la direzione di R. Muti.
Margherita è ospite regolare delle Innsbrucker Festwochen der Alten Musik dove ha cantato, sotto la direzione di A. De Marchi, l’Idalma di Pasquini, la versione italiana del Messiah di Handel e l’Olimpiade di Vivaldi. Si è esibita anche per il Theater an der Wien e per la Tchaikovsky Concert Hall di Mosca con F. M. Sardelli. Tra gli altri successi del passato ricordiamo la Rappresentatione di anima et di corpo (Piacere) di Emilio de’ Cavalieri in una produzione di G. Antonini/R. Carsen al Theater an der Wien e l’Orfeo (Speranza e Messaggera) di Monteverdi in una produzione di O. Dantone/P. L. Pizzi a Ravenna presso il Teatro Alighieri. Margherita si è esibita anche in concerto, cantando il Messiah diretto da F. Fagioli a Versailles e Barcellona, La Resurrezione (Cleofe) con Concerto Copenhagen per la Wiener Konzerthaus e Aci, Galatea e Polifemo (Galatea) per il Festival Handel di Halle.

Tra gli impegni recenti e futuri figurano Agrippina (Narciso) di Handel a La Seine Musicale di Parigi con O. Dantone, Olimpiade (Aristea) di Vivaldi con J.C. Spinosi all’Opéra de Nice e Aci, Galatea e Polifemo (Galatea) di Handel con F. Corti a Montréal. Margherita si esibirà sotto la guida di G. Capuano al Festival Bach di Losanna, con E. Onofri a Clermont-Ferrand, Vichy e Wroclaw, e con G. Prandi al Musikgebouw di Amsterdam, al Bruxelles Bozar e al deSingel di Anversa.