Zefiro, un «dialogo» tra archi e fiati
Pubblicato il giorno 19 Ottobre 2010 nelle categorie: Festival 2010, Rassegna stampa
CHIESA DI SAN CRISTO. Un bel concerto nell8217;ambito delle Nuove Settimane Barocche
Zefiro, un «dialogo» tra archi e fiatiLa chiesa di San Cristo ha ospitato qualche sera fa un bellissimo concerto dell8217;Orchestra Barocca Zefiro, diretta da Alfredo Bernardini, per le Nuove Settimane Barocche. Si tratta di un complesso formato da una decina di strumentisti impegnati in un programma particolare, visto che il titolo della serata era «Archi e fiati in dialogo».
In effetti gli strumentisti si sono «schierati» in modo quasi contrapposto, per realizzare un programma prezioso e affascinante, iniziato con la Suite di Purcell tratta da «The Gordian Knot Unt8217;y» dalla magnifica Ciaccona e continuata con un pezzo di rara esecuzione, una Sonata di Louis-Antoine Dornel. Senza rinunciare ad un omaggio all8217;Italia e alla musica veneziana in particolare, con il «Concerto in mi minore per archi RV 134».
Zefiro ha rinunciato all8217;«Ouverture in si bemolle maggiore» di Telemann in programma, proponendo invece un8217;Ouverture ugualmente interessante, di Johann Christian Fasch, e proponendo subito dopo il Concerto di Telemann per tre oboi e tre violini. Il finale è stato incantevole, con l8217;«Ouverture in re maggiore BWV 1009» di Bach, pezzo famosissimo concluso dall8217;entusiasmante Réjouissance.
L8217;interpretazione del gruppo è stata all8217;altezza della sua notorietà: accanto alla bellezza dei timbri degli oboi, il fagotto di Alberto Grazzi è emerso con particolare luminosità in più punti della serata; bella anche la prova di Evangelina Mascardi all8217;arciliuto, nella realizzazione del basso continuo accanto al clavicembalo di Francesco Corti e al contrabbasso di Paolo Zuccheri. Naturalmente gli oboi hanno avuto un risalto particolare nell8217;ambito del programma e spesso Alfredo Bernardini li ha usati in modo «spettacolare», trattandoli cioè come veri e propri personaggi, in colloquio ma anche in gara con gli archi.
Bernardini alla fine ha concesso un bis, «recuperando» l8217;Hornepipe della Suite di Telemann. Successo magnifico, pubblico numeroso e ammirato.