Savall: musica celtica, anima di un popolo
Pubblicato il giorno 28 Ottobre 2010 nelle categorie: Festival 2010, Rassegna stampa
INCONTRI. Ieri pomeriggio alla Libreria Einaudi, prima del concerto per le Settimane barocche
La musica celtica specchio dell8217;anima di un popolo, scelta di sopravvivenza, spazio per la bellezza e insieme espressione di un forte legame tra storia e attualità. Questa l8217;idea di Jordi Savall, ospite ieri alla libreria Punto Einaudi prima del concerto serale nell8217;ambito delle Nuove Settimane Barocche. Accolto da un folto gruppo di appassionati e affiancato dall8217;arpista Andrew Lawrence King, Savall ha spiegato la scelta di dedicarsi al repertorio celtico, «frutto di un lungo lavoro di ricerca, cominciato ormai 11 anni fa e portato avanti con grande attenzione per i repertori, i luoghi delle incisioni, il tempo adeguato. Una scelta premiata dal pubblico 8211; ha spiegato il grande violista spagnolo -, visto il riscontro di vendite».
Il repertorio della musica celtica, secondo Savall, è «bellissimo. Molti sono i pezzi per viola sola, a dimostrazione che si tratta di musica essenziale, che non abbisogna necessariamente di tanti strumenti. Musica dalla forte componente emozionale perché che nasce dalla vita di un popolo spesso in lotta per la propria sopravvivenza. In questo, il repertorio celtico è parente di altre importanti tradizioni come la musica bretone, galiziana, quella dei Paesi Baschi o della Catalogna».
Lawrence King, dal canto suo, ha sottolineato l8217;importanza dell8217;arpa celtica per l8217;Irlanda, «simbolo ed espressione di una tradizione che non solo conserva una cultura, ma la rinnova e la trasforma, in un dialogo fecondo tra passato e presente». Savall ha quindi presentato l8217;ultima incisione realizzata per Alia Vox e dedicata alla musica composta in Spagna nel periodo di splendore della famiglia Borgia, tra Duecento e Seicento (tre cd più un dvd con libro in sei lingue). «Si tratta del periodo musicale più interessante della storia europea 8211; ha detto -, anch8217;esso frutto di approfondite ricerche d8217;archivio, che vuole anche essere un contributo alla verità sulla storia di questa famiglia».
Savall ha anche avuto un pensiero per l8217;amico José Saramago, premio Nobel per la letteratura recentemente scomparso. «Il 2010 è stato da questo punto di vista un anno molto triste per me 8211; ha spiegato -: non solo è scomparso Saramago, ma anche il teologo Raimon Panikkar, con i quali avevo realizzato alcuni anni fa una bella collaborazione per il cd 8220;Le sette ultime parole di Cristo in croce8221; di Haydn. Erano non solo amici, ma maestri, portatori di una luce così grande da aiutare tutti a vedere meglio».