Bresciaoggi, 29 Settembre 2010

MONTICHIARI. Successo per Marco Fracassi e i Solisti di Cremona alle Settimane Barocche

La splendida pieve romanica di San Pancrazio a Montichiari è stata ancora una volta sede eletta per l’inaugurazione del Festival Internazionale di Musica Antica organizzato dalle Settimane Barocche di Brescia con la direzione artistica del maestro Emanuele Beschi.

L’inaugurazione di questa ottava edizione del Festival è stata affidata all’ensemble barocco I Solisti di Cremona diretti dal maestro Marco Fracassi, che hanno eseguito un programma interamente dedicato a Georg Friedrich Haendel.

Haendel viene spesso associato all’immagine del compositore «onnivoro», grazie all’immenso catalogo d’opere da lui composto, opere che coprono tutti i generi musicali allora in uso. La sua competenza e il suo prestigio erano tali che spesso idee sorte per assolvere ad esigenze contingenti, finivano col diventare momenti richiesti anche negli incontri musicali successivi. E’ il caso dei Concerti per organo eseguiti domenica scorsa, perfetto esempio dell’eclettismo di Haendel che da grande organista quale era soleva improvvisare durante gli intervalli fra le varie sezioni di un oratorio. Quelle improvvisazioni divennero ben presto una consuetudine che finì col gettare le basi per lo sviluppo dei futuri concerti per strumento solista.

I concerti per organo in programma erano il n. 1, 2, 4 e 6 dall’op. 4 e il n.13 HWV 295 detto anche «Kuckuck Und Die Nachtigall» (il Cuculo e l’usignolo) per il divertente gioco imitativo dei canti dei due uccelli.

La destinazione di questi cinque concerti non era liturgica e Marco Fracassi, solista e direttore dell’ensemble, ha dunque conferito all’organo quel brio e quello spirito un po’ scanzonato che normalmente non ci si aspetterebbe da uno strumento così solenne. Così l’intero ensemble ha raccolto il carattere di divertissement di questi concerti, eseguendo ciascun brano in modo equilibrato e creando una sonorità rotonda e solida, dove lo strumento solista ha potuto occupare un corretto spazio protagonistico.
Un’interpretazione nella quale è stata ricreata una musicalità di ampio respiro volta ad esaltare le belle melodie e a ricostruire il più possibile la creatività e quell’idea di gioco musicale che spingeva Haendel ad improvvisare meravigliando il suo pubblico.

Nadia Spagna