Giornale di Brescia, 27 ottobre 2010

BRESCIA. Musica celtica con la straordinaria viola da gamba di Jordi Savall alle «Settimane barocche». Stasera il celebre virtuoso catalano sarà protagonista di un atteso concerto in duo con l’arpista Andrew Lawrence-King. L’appuntamento ha luogo alle 21 al Ridotto del Grande: verranno proposti molti dei brani che Savall ha recentemente inciso in due album dedicati alla viola celtica per l’etichetta Alia Vox, l’ultimo dei quali uscito in questi giorni. I biglietti costano 7 ; ingresso gratuito per giovani fino ai 25 anni.

Potrebbe forse sorprendere, in una stagione dedicata alla musica dell’età barocca, questa speciale parentesi in omaggio alle tradizioni musicali d’Irlanda e di Scozia. In realtà, le più antiche fonti di arie e danze popolari riconducibili al repertorio celtico risalgono proprio al Sei-Settecento, come nel caso del «Manchester Gamba Book» del 1640 o delle danze pubblicate da John Walsh nel 1713. In queste raccolte, inoltre, si trovano diversi esempi di «Hornpipe» che poi verranno liberamente assimilati nelle Suites di grandi compositori come Haendel e Telemann.

Bisogna anche tenere conto della straordinaria diffusione che gli strumenti della famiglia delle viole da gamba ebbero in area britannica nello stesso periodo. In età elisabettiana si potevano eseguire madrigali italiani per «consort» di viole da gamba, mentre quasi un secolo più tardi un musicista come Purcell poteva dedicare allo stesso ensemble una raccolta di Fantasie.

Giustamente il musicologo David McGuinnes osserva che «nel nord dell’Inghilterra e più a nord ancora, lontano dall’influenza meridionale, la viola da gamba rimase più a lungo popolare rispetto al violoncello, tanto che fra i gentiluomini di Edimburgo quest’ultimo strumento non si diffuse fino almeno al 1740».
Nel concerto odierno Savall alterna l’uso di due diversi strumenti: la viola da gamba soprano, che si suona come un violino tenuto in posizione verticale fra le ginocchia, e un basso di viola da gamba attribuito al liutaio bresciano cinquecentesco Pellegrino Zanetto. Il primo strumento rievoca le sonorità del «fiddle» popolare, mentre il secondo guarda alla tradizione della «lyra- viol».

Nelle note del suo ultimo album Savall spiega che attualmente il repertorio celtico è proposto in tre diverse tendenze interpretative: «Ci sono i musicisti che suonano questo repertorio secondo la più pura tradizione; altri lo affrontano secondo la nuova tradizione avviata negli anni ’70 del Novecento; altri ancora, dagli anni ’80, propongono forme più commerciali di contaminazione con il rock». La proposta di Savall evidenzia invece gli stretti punti di contatto con lo stile barocco, basato sul suono diseguale e su una profusione di ornamentazione improvvisata.

PUNTO EINAUDI Il grande violista presenta il secondo album celtico

Prima del concerto nel Ridotto, alle ore 18 Jordi Savall sarà ospite della libreria Punto Einaudi di Via Pace 16.

L’incontro con il musicista sarà l’occasione per presentare l’ultima fatica discografica di Savall, il secondo volume di un cammino sonoro dedicato alla viola celtica.

Nel disco Savall, accompagnato da Andrew Lawrence-King all’arpa (entrambi nella foto), naviga sapientemente tra le atmosfere seducenti e fuori dal tempo di una musica, quella celtica, che si è conquistata recentemente le attenzioni delle grandi platee. Se la scelta del repertorio strizza l’occhio al mercato, nondimeno le esecuzioni sono di altissima qualità, in 28 tracce che completano il percorso iniziato lo scorso anno.

Al Punto Einaudi si potranno ascoltare «in anteprima» alcuni brani del cd, ma anche ascoltare direttamente dalla voce del musicista la storia del progetto musicale fino alla realizzazione finale. Non solo: ripercorrendo le precedenti incisioni di Savall, sarà possibile ricostruire le tappe del percorso artistico del violista spagnolo.

a. fa.