Giornale di Brescia, 25 settembre 2010

Nei concerti di Sara Bennici, Enrico Bronzi e Gaetano Nasillo

Se la viola da gamba ebbe i suoi più appassionati cultori soprattutto in Gran Bretagna e in terra di Francia, il violoncello trovò invece la sua culla sotto il sole italiano.

Nato nel Seicento come strumento grave di taglia ridotta (dal punto di vista etimologico la parola violoncello fa appunto riferimento a un «violone» di formato più piccolo), l’ultimogenito della famiglia del violino ebbe un inizio contrastato, quasi fosse una sorta di cugino povero del blasonato basso di viola da gamba.

Parla chiaro il titolo di un pamphlet francese stampato nella prima metà del Settecento: «Défense de la basse de viole contre les entreprises du violon et les prétentions du violoncelle» (Difesa della viola da gamba contro le imprese del violino e le pretese del violoncello).

Sappiamo tutti, alla fine, quale direzione avrebbe preso la storia della musica tra Sette e Ottocento: violino e violoncello divennero i sovrani assoluti del repertorio sinfonico e da camera, mentre la viola da gamba si ritirò gradualmente dalla scena.

In ogni caso, l’ottava edizione delle «Settimane barocche» rilancia a fin di bene l’antica rivalità fra i due gruppi strumentali. Se la viola da gamba può contare sulla straordinaria esperienza di Savall, nonché sulla freschezza di Teodoro Bau, vincitore del Premio delle Arti 2010 per la sezione solistica degli strumenti antichi, sull’altro fronte potremo ascoltare tre dei migliori violoncellisti italiani oggi dediti al repertorio barocco.

Apre questa speciale rassegna Sara Bennici, ospite del salone Mondomusica di Cremona il 1° ottobre (in programma le celebri Suite n. 2 e 3 di Johann Sebastian Bach); si proseguirà a Brescia il 29 ottobre nella ritrovata chiesa di San Giorgio, con Enrico Bronzi accompagnato al clavicembalo da Michele Barchi.

Ultimo appuntamento di questo tipo domenica 31 ottobre, sempre in San Giorgio, con Gaetano Nasillo in duo con la già ricordata Sara Bennici. Aggiungiamo che Enrico Bronzi, in passato ospite del Festival di Brescia e Bergamo, si è messo in luce anche nel repertorio moderno dello strumento, mentre Gaetano Nasillo, come attestano le sue numerose e apprezzate incisioni discografiche, è oggi considerato uno dei massimi cultori del repertorio violoncellistico italiano del Settecento.

bizza