BresciaOggi – Martedì 14 ottobre 2008

Al Paolo VI. Nuove settimane Barocche

C&#8217una strada musicale che porta da Salisburgo a Bologna ed è quella percorsa a suo tempo dalladolescente Wolfgang Mozart che, come tutti i musicisti dell’epoca che volessero dirsi e dimostrarsi tali, doveva per forza venire nel nostro Paese per conoscere la levità inconfondibile dello stile italiano. E questa strada è stata percorsa metaforicamente anche sabato sera grazie a un magnifico concerto delle Nuove Settimane BAROCCHE, che si è tenuto nella chiesa del Centro Pastorale Paolo VI a Brescia con l’Arion Choir &; Consort, diretti da Giulio Prandi.

Per molti è stata una vera scoperta, quella di un autore come Giacomo Antonio Perti, nato a Crevarcore e morto a Bologna proprio nell’anno in cui a Salisburgo nasceva Mozart.

Tre i brani di Perti presentati da questo bravissimo e giovane complesso, il «Beatus Vir», la Sinfonia dell’Oratorio della Passione e il «Dixit Dominus». Brani vocali dominati da un ritmo praticamente incessante che dà a questi brani sacri una carica particolare rispetto ad altri autori del Settecento che hanno affrontato gli stessi temi, gli stessi testi. In particolare il «Dixit Dominus» di Perti è stato realizzato in modo sfolgorante dal gruppo diretto da Gulio Prandi, attraverso il suono pieno e vibrante sia delle sezioni strumentali sia di quelle vocali.

Bella anche la breve «Ave Maria» di Michael Haydn, il fratello del più famoso Franz Joseph e alla quale ha dato il suo contributo la luminosa voce solista del soprano Karin Selva.

Nella seconda parte i brani di Mozart, del «viaggiatore» allora adolescente (che tra l’altro passò anche per Brescia) e del quale è stato proposto anche il non frequentemente eseguito «Misericordias Domini K 222»: pezzo bellissimo e quasi travolgente, cui è seguita la «Missa Brevis K 140» che ha concluso la bella serata; oltre a Karin Selva belle anche le prove del contralto Morena Carlin, del tenore Paolo Tormene che ha generosamente sostituito Krystian Krzeszowiak, e del basso Carlo Checchi.

La soddisfazione del numeroso pubblico interventuto è stata completa: sotto la brillante direzionedi Giulio Prandi questo bravissimo complesso, che fa capo al Collegio Ghisleri di Pavia e per l’occasione rinforzato anche con musicisti bresciani come la violinista Barbara Altobello, ha dimostrato un’incantevole professionalità che fa ottimamente sperare per il suo futuro. L.FERT.