Barocco «alla maniera italiana»
Pubblicato il giorno 10 Ottobre 2008 nelle categorie: Festival 2008, Rassegna stampa
Giornale di Brescia 8211; 10 ottobre 2008
Alla Pieve della Mitria di Nave
Estro Cromatico (ph. Maria Spada)«Alla maniera Italiana» è il titolo del programma che l’ensemble Estro Cromatico propone stasera, venerdì, alle 20.45, alla Pieve della Mitria di Nave, ospite delle Settimane Barocche di Brescia.
Il concerto, ad ingresso libero, è una sorta di viaggio nell’evoluzione della musica strumentale dagli albori al ’700, passando attraverso opere di compositori famosi o di altri, invece, poco noti. Inizia con una Sonata a tre di Giovanni Paolo Cima, prosegue con la Sonata Seconda, «La Cesta» à violino e basso di Giovanni Antonio Pandolfi Mealli, con la «Sinfonia Prima sopra Amarilli» à flauto e basso di Marco Uccellini e, ancora, con il «Ricercar per violino sopra il madrigale Vestiva i colli di Palestrina» di Aurelio Virgiliano. Dopo la Canzon «La Cattarina» à flauto, violino e basso di Tarquinio Merula, la «maniera italiana» è più che affermata, come dimostra l’«Aria variata alla maniera italiana» per clavicembalo solo BWV 989 di J.S. Bach.
Nel ’700 strumenti solisti ed ensemble di ogni tipo si impongono ovunque, con forme e tipologie ormai consolidate. Francesco Maria Veracini, magnifico violinista, è presente con la Sonata Accademica n. 5 in sol minore per violino e basso continuo; Telemann, il girovago, con la Triosonata in la minore per flauto, violino e continuo; Haendel con la Sonata à flauto e cembalo in la minore; Vivaldi, infine, con il Concerto in Fa maggiore RV100 per flauto, violino, violoncello e continuo.
Una delle «strade» principali per giungere all’autonomia strumentale dopo secoli di dominio vocale è costituita dall’affermarsi del violino, che si sostituisce alla voce superiore e si rivela tanto efficace anche come sonorità da rendere inutili alcuni strumenti belli, ma arcaici; e con Corelli e poi, alla grande, con Bach, si esprime da solo. Le corti e le chiese del ’6-700 richiedono musica più udibile rispetto a quella destinata agli ambienti piccoli e raffinatissimi del Rinascimento e del tardo Rinascimento, musica vocale che però continua a costituire un esempio di perfezione, per cui temi di madrigali o di chansons appaiono in versioni strumentali con il basso continuo.
La leggerezza, la luminosità della musica italiana affascinava gli stranieri, come dimostrano le dieci Variazioni «alla maniera italiana» che Bach elabora su un’aria, una melodia, le opere di Telemann o di Haendel.
Estro Cromatico 8211; nell’occasione formato da Marco Scorticati (flauto), Monika Toth (violino), Eva Sola (violoncello), Davide Pozzi (clavicembalo) 8211; è nato nel 1989 a Milano con un organico che varia da 3 a 18 elementi. I musicisti si sono perfezionati con celebri concertisti europei e collaborano con importanti gruppi e solisti italiani e stranieri. Estro Cromatico è stato premiato al Concorso internazionale di musica da camera di Rovereto (Premio Bonporti 2000) e al Concorso Telemann di Magdeburg ( 2001), entrambi presieduti da Gustav Leonhardt. Dal febbraio scorso è gruppo stabile della stagione concertistica dell’Associazione Musica Rara presso la Sagrestia del Bramante di Milano. (f. c.)