Voce e liuto per Marenzio e Dowland
Pubblicato il giorno 25 Ottobre 2005 nelle categorie: Festival, Festival 2005, Rassegna stampa
14 ottobre 2005 | Giornale di Brescia
di Marco Bizzarrini
Con un concerto per voce e liuto dedicato a Marenzio e Dowland prosegue stasera (ore 20.45), nella Sala della Comunità di Monticelli Brusati, il festival delle 8220;Nuove Settimane Barocche8221;. Protagonisti della serata saranno il soprano Lavinia Bertotti e il liutista Massimo Lonardi, entrambi specializzati nella musica del tardo Rinascimento. Ingresso 12 euro (ridotto 9 euro).
John Dowland, eccellente liutista e compositore dell’età elisabettiana, fu un grande ammiratore dell’opera di Luca Marenzio. Una sceltissima raccolta di madrigali del maestro bresciano, con testo tradotto in inglese, era apparsa a Londra nel 1590, destando l’entusiasmo dei compatrioti di Shakespeare. Così, nella premessa al cortese lettore del suo 8220;First Book of Songs or Ayres8221; (1597), Dowland si dichiarò altamente onorato di aver ricevuto numerose ed amichevoli lettere dal celeberrimo (8220;the most famous8221;) Luca Marenzio.
La sensuale polifonia del madrigale italiano aveva conquistato le menti e i cuori dei compositori britannici. Questi ultimi svilupparono poi un indirizzo stilistico molto personale, cercando di rendere i componimenti ancor più melodiosi, nel tentativo di raffinare la cantabilità della lingua inglese.
Come Marenzio, nei madrigali e nelle villanelle (di cui il concerto offre un florilegio, trasponendo l’originale polifonia a tre, quattro o cinque voci nella versione «ariosa» per canto e liuto) esplorò l8217;intera gamma delle emozioni umane, toccando un vertice di assoluta espressività in «Dolorosi martir», così Dowland nei suoi Songs (originali per voce e liuto) seppe toccare le corde della gioia ma anche della malinconia, dell’umorismo erotico ma pure della black comedy tipicamente inglese che ha per oggetto la disperazione d’un cuore infranto.