Bach, andata e ritorno
Pubblicato il giorno 30 Marzo 2012 nelle categorie: Festival, Festival 2012, Rassegna stampa
Giornale di Brescia, 30 marzo 2012
Si muove intorno a Bach e alla sua famiglia la nuova edizione delle Settimane Barocche di Brescia. Questa sera alle 21, nell8217;aula magna del Collegio Ghislieri di Pavia, un concerto dell8217;Ensemble Zefiro diretto da Alfredo Bernardini inaugurerà la stagione del Circuito Lombardo di Musica Antica, che nei prossimi mesi toccherà Brescia (con le Settimane Barocche), Mantova, Monza e Cremona. «La musica parte da Bach e a lui inevitabilmente ritorna 8211; spiega Emanuele Beschi, direttore artistico delle Settimane Barocche, Festival internazionale dell8217;Early Music giunto al traguardo dei dieci anni di attività -. La scelta non è assolutamente ovvia. Bach non è solo un caposaldo del Barocco, ma un modello per chi si cimenti con l8217;arte dei suoni; è il padre di tutti, radice originaria e frutto insuperato, oggi più che mai attuale. Intorno a lui si organizza la nostra civiltà, da lui partono stimoli, piste di ricerca, inedite prospettive. In sua compagnia esploreremo i sentieri battuti dai suoi figli e dai musicisti a lui contemporanei».
Artisti importanti che potremo ascoltare a Brescia?
Vogliamo festeggiare il decennale alternando grandi nomi e giovani promesse della musica storicamente informata: al rischio uniamo l8217;eccellenza. Tra gli ospiti di richiamo segnalo The Swingle Singers, gruppo vocale tra i più prestigiosi al mondo; la European Union Baroque Orchestra diretta da Paul Agnew, che aprirà nella nostra città una lunga tournée europea, con i fasti operistici di Purcell e Rameau in una versione semiscenica giocata sull8217;intreccio fra suono, magia e mito; il Café Zimmermann ci offrirà una sua sfavillante lettura dei Concerti Brandeburghesi, la specialista Emanuela Galli ci introdurrà nel mondo delle Cantate d8217;amore di Händel, scopriremo l8217;ensemble Sonar Cantando, stuzzicante quartetto di musicisti giapponesi formato da archi, clavicembalo, flauto e voce. E poi c8217;è l8217;accordo con Philippe Daverio, che mi ha promesso di concludere il festival bresciano con una conferenza-concerto dedicata all8217;estetica del violino.Com8217;è cambiato il mondo della musica antica in questi dieci anni?
Il vero fatto nuovo? È che noi siamo più vivi che mai e la nostra crescita è costante 8211; risponde al volo Giulio Prandi, direttore d8217;orchestra e responsabile del network regionale della rassegna 8211; i conti sono in ordine, i progetti abbondano, il pubblico aumenta. Lo scorso anno a Pavia il 25% degli spettatori erano under 30; a Brescia abbiamo registrato quasi sempre il tutto esaurito, a Monza idem. I gruppi in cartellone, dopo le tappe lombarde, partono per concerti in Lituania, Estonia, Austria, Francia, Olanda. Lo scambio è fitto. Il momento di crisi è forte, ma il problema dei soldi non riesce a spegnere passioni e desideri profondi.Beschi, lei condivide?
Gli esecutori di oggi hanno raggiunto un grado di fantasia, vivacità, piacevolezza per certi versi simili a quelli del jazz, ma senza i radicalismi, le asprezze, le approssimazioni di una volta. Il continuo studio e l8217;approfondimento di trattati, partiture, prassi esecutive, contesti, hanno permesso alle ultime generazioni di conquistare maggiore autocoscienza, coraggio, libertà.