In collaborazione con
Missa Solemnis de Sancta Maria
Progetto Legrenzi – Cifrondi
Collegium vocale Nova Ars Cantandi
Giovanni Acciai – direzione
Ivana Valotti – organo
Enrico De Pascale – storico dell’arte
Alessandro Carmignani – cantus
Enrico Torre – Altus
Alberto Allegrezza – Quintus
Gianluca Ferrarini – Tenor
Marcello Vargetto – Bassus
MUSICHE DI LEGRENZI, MERULA, ANTEGNATI, MARINI
29 ottobre, ore 20:30
Clusone, Basilica di S. Maria Assunta
Ingresso gratuito con offerta libera
Costanzo Antegnati (Brescia 1549 – 1624)
Ricercare terzo del decimo tono, per organo
Giovanni Legrenzi (Clusone 1626 – Venezia 1690)
Alma Redemptoris mater*
TARQUINIO MERULA (Bussetto 1595 – Cremona 1665)
Kyrie e Gloria**
Giovanni Legrenzi
Regina caeli laetare *
TARQUINIO MERULA
Capriccio in D, per organo
Giovanni Legrenzi
In te Domine speravi*
TARQUINIO MERULA
Credo**
Giovanni Legrenzi
Salve Regina*
Costanzo Antegnati
Canzona nona, per organo
TARQUINIO MERULA
Sanctus**
Biagio Marini (Brescia 1594 – 1663)
O dulcissime Jesu***
TARQUINIO MERULA
Canzone I, per organo
Giovanni Legrenzi
Ave, Regina caelorum *
TARQUINIO MERULA
Agnus Dei**
Giovanni Legrenzi
Litaniae Beatae Mariae Virginis*
* dalle Compiete, opus VII, a cinque voci, Venezia 1662.
** dall’Arpa Davidica. Salmi e Messa concertati, opus XVI, Venezia 1640
*** da Lacrime di Davide, opus XXI, Venezia 1655
Missa solemnis de Sancta Maria
Nel processo di formazione dello stile e delle forme del linguaggio musicale del Seicento che, proprio in terra padana e veneta, agli albori del secolo, si andavano definendo, consolidando e diffondendo (si pensi soltanto alla gravosa quanto monumentale eredità monteverdiana), i compositori Costanzo Antegnati (1549-1624), Biagio Marini (1594-1663), Tarquinio Merula (1595-1665) e Giovanni Legrenzi (1626-1690) svolgono un ruolo di primaria importanza. Di sicuro un ruolo da protagonisti, e non da comprimari, come invece certa perdurante indifferenza degli studiosi e degli esecutori nei confronti del loro importante lascito musicale tenderebbe a far credere.
Ma se almeno la produzione strumentale di questi autori è stata in gran parte presa in considerazione, altrettanto non si può dire per le loro opere vocali di genere sacro, che seppur numericamente piú consistenti, non hanno goduto, almeno fino ad oggi, dell’attenzione che avrebbero meritato.
In un’epoca di forti tensioni e di radicali mutamenti, compresa fra gli ultimi lustri del Cinquecento e i primi decenni del secolo XVII, i nostri autori si muovono con idee chiare e precise circa l’indirizzo stilistico da imprimere alla loro arte compositiva. Infatti, la cifra stilistica che caratterizza il loro modus scribendi è riconducibile allo stylus modernus ovvero a uno stile che, partendo dalla lezione monteverdiana della Selva morale e spirituale (1640-41), s’impone per il superamento dei parametri compositivi imperanti, fondati sulla tecnica del contrappunto di palestriniana memoria (prima prattica) in favore di una nuova concezione dell’atto creativo che voleva, al suo centro, l’interpretazione espressiva della parola (seconda prattica), declinata in tutta la sua forza semantica, in tutta la sua valenza emotiva, attraverso l’intima aderenza del suono verbale al suono musicale.
L’impaginazione del programma di questo concerto è stata effettuata con l’intento di riproporre l’esecuzione di una messa solenne cantata, alternando le sette parti dell’Ordinarium Missae (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei) qui rappresentate dalla Messa concertata della raccolta Arpa davidica. Salmi e messa concertati, opera sedicesima (Venezia, 1640) di Tarquinio Merula, con brani organistici di Costanzo Antegnati, dello stesso Merula e vocali di Giovanni Legrenzi, tratti dalle Compiete, opera settima (Venezia, 1662) e di Biagio Marini, tratto dalle Lagrime di Davide sparse nel Miserere, opera ventunesima (Venezia, 1655) per le cinque parti del Proprium.
Come lo era stato per Claudio Monteverdi, cosí anche per Tarquinio Merula, per Biagio Marini e per Giovanni Legrenzi, la parola rappresenta dunque la materia prima con la quale comporre musica.
Rendere il significato della parola servendosi della metafora musicale, ad imitazione del poeta che utilizza la metafora della parola per rappresentare l’impeto delle emozioni, diventa l’impegno costante che guida questi due giganti del Seicento musicale italiano nella realizzazione delle loro opere. Essi sono artefici abilissimi, dotati di grande maestria. La loro scrittura musicale è tesa di continuo a esaltare le funzioni espressive della parola, a evidenziarne le valenze semantiche attraverso l’intima aderenza del suono verbale al suono musicale.
La poesia della loro musica è la poesia del linguaggio parlato condotto a vertici di grande intensità espressiva mediante procedimenti compositivi che, come s’è appena detto, non appartengono soltanto all’arte del comporre musicale ma anche e soprattutto all’arte dell’oratoria e, dunque, della retorica.
Quanto piú osserviamo come questi autori affrontano il rapporto che la parola deve assumere al contatto con il suono, tanto piú ci convinciamo che la loro arte è recitazione pura, declamazione oratoriale perfetta, ricercata, sperimentale, ricca di sofisticate invenzioni, fuori da schemi prevedibili.
I brani scelti a corredo musicale della liturgia della Missa solemnis de Sancta Maria ne sono vivida e persuasiva testimonianza.
Giovanni Acciai
Nova Ars Cantandi – Ensemble vocale
Fondato nel 1998 da Giovanni Acciai, il Collegium vocale et instrumentale «Nova Ars Cantandi» è uno dei gruppi piú vivaci, originali e creativi, attivi sulla scena musicale contemporanea.
Da oltre vent’anni, questo ensemble formato da cantanti e strumentisti professionisti, è impegnato nella riscoperta, nella divulgazione di un repertorio rinascimentale e barocco sconosciuto. Attraverso un repertorio musicale sacro, che risuonava a Venezia, a Ferrara, a Roma, a Napoli, ai tempi del Caravaggio, del Bernini, del Guercino, del Reni, il gruppo esplora un universo di emozioni sonore di rara e intensa bellezza. Acclamato dalla critica specializzata (Riviste Musica, Amadeus, Classic Voice, Diapason, Early Music, Classical explorer, Crescendo Magazine, Opera Click, Chorzeit, Audiophile Sound, Musica Dei Donum) ha ottenuto alcuni fra i piú prestigiosi premi discografici, come il premio «Franco Abbiati» 2019 dell’Associazione Nazionale Critici Musicali per il CD Responsoria di Leonardo Leo (Deutsche Grammophon-Archiv Produktion) e la nomination per gli International Classical Music Awards – ICMA 2017, nella categoria «Early Music» per gli Armonici entusiasmi di Davide, op. IX, di Giovanni Battista Bassani. Ha registrato per numerose etichette: Naxos, Deutsche Grammophon- Archiv Produktion, Tactus, Stradivarius, Sarx Records, Concerto. Presente nei maggiori festivals di musica (MITO, «Musica Maestri» del Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano, Antiqua Bolzano, Pietà dei Turchini, Magie barocche, Oude Muziek, Lisbona, Cantar di pietre, Mantova, Trento Musica antica, Grado, Concerti in Sant’Eufemia, Pordenone, Festival internazionale di musica sacra), l’ensemble offre una grande varietà di programmi musicali raffinati ed esclusivi, in quanto inediti, che spaziano dalle cantate sacre di Alessandro Stradella ai salmi concertati di Giovanni Battista Bassani, alla «Messa del Granduca» di Tarquinio Merula, alla «Musique du soir» nella Germania del Nord al tempo di Buxtehude, ai «Contrafacta» di Claudio Monteverdi, agli «Affetti devoti» e alle «Compiete» di Giovanni Legrenzi, ai «Responsoria» di Leonardo Leo, al «Vespro solenne di San Gennaro» di Francesco Durante. Dal 2022 è membro di FEVIS, la prestigiosa Federazione degli Ensembles Vocali e Strumentali specializzati di Parigi.
Titolare, dal 1990, della cattedra di «Organo e composizione organistica», di «Pratica del basso continuo all’organo», di «Letteratura dello strumento», di «Prassi esecutiva rinascimentale e barocca» sia nel Triennio sia nel Biennio superiore di Organo ad indirizzo musica antica presso il Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano.
Ivana Valotti si è diplomata nello stesso Conservatorio in Pianoforte, Organo e composizione organistica e in Clavi- cembalo. Si è poi perfezionata nel re- pertorio barocco italiano e tedesco con Luigi Ferdinando Tagliavini, Michael Radulescu e Harald Vogel.
Ha vinto nel 1980 il Concorso nazio- nale organistico di Noale (Venezia); nel 1981 il Concorso internazionale organistico di Roma e nel 1983 il premio «Girolamo Frescobaldi» al Concorso nazionale organistico di Noale.
Ha intrapreso un’intensa attività con- certistica, partecipando a numerosi festivals in Italia, in Europa e in America latina, sia come solista, sia come strumentista del Collegium vocale et instrumentale «Nova Ars Cantandi», diretto da Giovanni Acciai, riproponendo composizioni inedite o rare di autori dei secoli XVI, XVII, XVIII. Ha registrato come solista per conto della casa discografica Dynamic un CD, «De divina inventione», contenente opere organistiche di Dietrich Buxtehude e Johann Sebastian Bach.
Per la Tactus di Bologna, ha realizzato, nel 2016, la premiere world recording dell’integrale dell’opera organistica di Girolamo Cavazzoni sul prestigioso organo Graziadio Antegnati (1565) della Basilica palatina di Santa Barbara di Mantova, riscuotendo un grande successo di critica internazionale (Gramophone, Early Music Revew, MWI Revew, Musica, Amadeus «disco del mese»).
Sempre per la Tactus ha realizzato nel 2021 la premiere world recording di opere inedite tratte dai «Codici Chigi» di Girolamo Frescobaldi, conseguendo lusinghieri apprezzamenti dalla critica nazionale ed internazionale (Early Music Revew, Classical Explorer, Musica, MusicVoice).
Di imminente pubblicazione è l’integrale delle toccate da «Il Primo libro di Toccate d’Intavolatura di cembalo e organo» (1615-1637) e da «Il Secondo libro di Toccate d’Intavolatura di cembalo e organo» (1727-1637) di Girolamo Frescobaldi. La registrazione è stata effettuata su due preziosi organi storici: l’Antegnati 1588) della chiesa di San Nicola in Almenno San Salvatore (I libro); e il già citato Antegnati (1565) della Basilica palatina di Santa Barbara di Mantova (II libro).
All’impegno pedagogico unisce il suo interesse per la ricerca, il recupero, lo studio, l’approfondimento, la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio musicale italiano barocco ancora inedito, custodito nelle biblioteche e negli archivi italiani e stranieri.
Non a caso, per la casa discografica Tactus, ha realizzato rispetti-vamente come strumentista del Collegium vocale et instrumentale «Nova Ars Cantandi», diretto da Giovanni Acciai, in prima assoluta mondiale,
l’opera integrale «Armonici entusiasmi di Davide, ovvero Salmi concertati a quattro voci, con violini e suoi ripieni», opera IX di Giovanni Battista Bassani (1650-1716). Questo disco ha ricevuto la nomination per gli International Classical Music Award-ICMA 2017, nella categoria «Early Music».
Sempre come strumentista della «Nova Ars Cantandi», ha registrato per l’etichetta Deutsche Grammophon – Archiv Produktion, in prima assoluta mondiale, nel 2015: l’«Arpa davidica, ovvero Salmi et Messa concertata a tre, quattro voci e continuo», op. XVI di Tarquinio Merula (1595-1665); nel 2016 i «Contrafacta» di Claudio Monteverdi (1567-1643) ossia l’integrale del «Quarto Libro de Madrigali» resi spirituali da Aquilino Coppini (disco del mese per le riviste Classic Voice e Amadeus); nel 2017 «Confitebor» un concerto spirituale nella Lubecca del Seicento; nel 2018 i «Responsoria» di Leonardo Leo (1694-1744); («disco del mese» per la rivista di critica discografica Musica), disco vincitore della prima edizione del premio della critica discografica «Franco Abbiati» 2019.
Per Naxos Records, sempre in prima assoluta mondiale, ha collaborato con la «Nova Ars Cantandi» alla registrazione di opere inedite di Giovanni Legrenzi (1626-1690): nel 2020 le «Compiete» op. VII; nel 2021 l’«Harmonia d’affetti devoti» op. III, riscuotendo grande plauso dalla critica musicale internazionale. Di imminente pubblicazione, ancora per Naxos Records, la premiere world recording dei «Salmi e Magnificat» di Francesco Durante (1684-1755) (l’unico manoscritto superstite è conservato nel fondo «Adolfo Noseda» del Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano), a cura della «Nova Ars Cantandi», diretta da Giovanni Acciai.
Questa silloge di composizioni vocali sacre è stata di recente pubblicata (maggio 2022) dalla Pizzicato Vorlag Helvetia; Ivana Valotti vi ha collaborato con la realizzazione pratica del basso continuo.
Per la rivista Antiqua-Classic Voice (n. 19, 2015), ha realizzato un CD dedicato a «La musica dei mercanti: «I concerti serali del Seicento», con musiche di Bruhns, Bassani, Buxtehude, Monteverdi, Schiefferdecker. Ancora per Antiqua-Classic Voice (n. 22, 2016), un CD dedicato a «La musica del Giubileo: «Un vespro seicentesco per la Divina Misericordia», con musiche di Frescobaldi, Monteverdi, Merula.
Nel 2017, in occasione dei quattrocentocinquanta anni dalla morte di Claudio Monteverdi, ha partecipato sempre con la «Nova Ars Cantandi» alla «Festa della Musica», organizzata da Rai RadioTre, eseguendo in diretta composizioni del «divino» Claudio. Ha aderito come «testimonial» al progetto «IEO Women’s Cancer Center» 2017, esibendosi con un concerto organistico realizzato all’interno della stagione «Musica Maestri» del Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano.
Ha tenuto master classes in vari istituti europei (Parigi, Stoccarda, Monaco, Colonia, Praga, Siviglia, Stoccolma, Brema) ed è stata membro di giuria in numerosi concorsi organistici nazionali. Per la rivista «L’Offerta musicale» ha pubblicato alcuni saggi, tra i quali: «Il linguaggio affettivo nell’Orgelbuchlein di Johann Sebastian Bach».
Per i Quaderni del Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano (n. 1, 2016) ha realizzato un saggio dedicato a «Lutero e la Riforma: Alle sorgenti del Corale».
Dal novembre 2015 fa parte del REMA (Réseau Européen de Musique Ancienne), con sede a Versailles. Nel 2021, insieme con Giovanni Acciai ha fondato, a Milano il festival di musica antica «Europa Concordia Musicae» e nel 2022 il festival internazionale «Musica Mirabilis» di Clusone (Bergamo), dedicato a Giovanni Legrenzi.
Dal maggio 2022, essendo strumentista della «Nova Ars Cantandi», fa parte della Fédération des ensembles vocaux et instrumentaux spécialisés (FEVIS), con sede a Parigi. Già coordinatrice del Dipartimento di Organo e Clavicembalo fino al 2012, consigliere accademico del Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano negli anni 2012-2019, è tuttora referente della Scuola di Organo.
Riconosciuto unanimemente come uno dei massimi interpreti del repertorio vocale rinascimentale e barocco, Giovanni Acciai si è diplomato in Organo, Composizione e Direzione di coro e si è specializzato in «Paleografia e filologia musicale» presso l’Università degli studi di Pavia. È professore emerito di Paleografia musicale nel Corso di Musicologia presso il Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano.
Nel 1982 è risultato vincitore del concorso per la realizzazione dell’edizione critica della Messa di Gloria di Gioacchino Rossini, indetto dalla Fondazione «Rossini» di Pesaro e pubblicata da Casa Ricordi.
Già direttore della rivista di musica vocale «La Cartellina», fondata da Roberto Goitre e de «L’Offerta musicale», ha al suo attivo numerose revisioni di musiche antiche, saggi musicologici, traduzioni, l’elenco dei quali è possibile consultare sul sito www.giovanniacciai.it.
Direttore della «Corale universitaria di Torino» (dal 1974 al 1983), del «Coro del Teatro comunale» di Bologna (1981-1982) e del «Coro da camera della RAI» di Roma (dal 1989 e fino allo scioglimento del complesso, avvenuta nel 1994), è attualmente direttore artistico e musicale dei «Solisti del madrigale» e del Collegium vocale et instrumentale «Nova Ars Cantandi», formati da cantanti e strumentisti professionisti, alla guida dei quali svolge una intensa attività concertistica e discografica.
Per i meriti artistici e musicali acquisiti in campo internazionale è stato eletto nel 1991, «membro onorario» dell’American choral directors associations e nel 2020 è stato nominato «socio onorario» Associazione Internazionale Studi di Canto Gregoriano di Roma. Ancora nel 2020, l’Associazione nazionale di liuteria artistica italiana di Cremona gli ha conferito il Premio A.N.L.A.I. 2020 «per una vita dedicata alla musica e all’arte».
È direttore artistico dei Concorsi internazionali di canto corale di Grado di Lucca, di Assisi e di Quartiano (Lodi). È regolarmente invitato a ricoprire l’incarico di presidente e di membro di giuria dei piú importanti concorsi nazionali e internazionali di canto e di composizione corale; a tenere relazioni in convegni musicologici, masterclass e stage di perfezionamento in direzione di coro presso Conservatori, Associazioni musicali italiane e straniere. Per conto della casa discografica Nuova era ha curato la registrazione del «Quarto» e del «Sesto Libro de Madrigali a cinque voci» di Claudio Monteverdi, nell’esecuzione dei «Solisti del madrigale».Alla guida del Collegium vocale et instrumentale «Nova Ars Cantandi» ha invece realizzato, per la Concerto di Milano, la registrazione dei «Vespri per la festa di Ognissanti» di Giovanni Giacomo Arrigoni; per la Sarx Records di Milano, lo «Stabat Mater» di Pasquale Cafaro, i «Responsori della Settimana santa» di Francesco Durante e il «Primo libro dei motetti a quattro voci» di Giovanni Pierluigi da Palestrina; per la Stradivarius di Milano, l’edizione integrale delle «Lamentazioni e Responsori della Settimana santa» di Lodovico Grossi da Viadana, un CD intitolato «Europa concordia musicae», contente musiche polifoniche dei secoli XV e XVI, commissionato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla RAI in occasione del semestre di presidenza italiana dell’Unione europea, il «Primo libro delle messe a quattro voci» (1561) di Giovanni Contino e i «Concerti ecclesiastici a 1, 2, 3 e 8 voci» (1604) di Giacomo Moro; per l’Unda Maris di Palermo ha registrato il «Missarum cum quinque, sex et octo vocibus, liber primus» (1575) di Pietro Vinci; per la Tactus di Bologna il «Vespro a cappella della Beata Vergine, opera ottava» (1678), di Isabella Leonarda e gli «Armonici entusiasmi di Davide», opera nona (1690) di Giovanni Battista Bassani. Quest’ultimo disco ha ricevuto nel 2017, la nomination per gli International Classical Music Awards – ICMA, nella categoria «Early Music»; per la rivista Antiqua-Classic Voice, ha realizzato due CD dedicati, rispettivamente a «La musica dei mercanti. I concerti serali della Germania del Seicento» e «La musica del Giubileo. Un Vespro seicentesco per la divina Misericordia»; per la Archiv-Deutsche Grammophon, l’«Arpa davidica. Salmi e Messa concertati», opera XVI (1640) di Tarquinio Merula, i «Contrafacta» di Claudio Monteverdi («disco del mese» per le riviste Classic Voice e Amadeus), «Confitebor» e i «Responsoria» di Leonardo Leo («disco del mese» per la rivista di critica discografica Musica e Premio «Franco Abbiati» 2019 dell’Associazione nazionale dei critici musicali); per la Naxos, le «Compiete con le lettanie et antifone della Beata Vergine», a cinque voci, opera VII (1662) e l’«Harmonia di affetti devoti», opera III (1655) di Giovanni Legrenzi, mentre è in preparazione, sempre per la Naxos, un CD dedicato a musiche sacre inedite di Francesco Durante.
Nel dicembre del 2004 è stato nominato membro attivo e rappresentante ufficiale per l’Italia del «Choir Olympic Council», sotto l’egida dell’UNESCO.
Nel novembre 2015 fa parte del Réseau Européen de Musique Ancienne (R.E.M.A.), la rete europea di riferimento per la musica antica, che riunisce membri di ottantotto istituzioni culturali di ventun paesi europei.
Nel 2021, insieme con Ivana VAlotti ha fondato, a Milano il festival di musica antica «Europa Concordia Musicae» e nel 2022 il festival internazionale «Musica Mirabilis» di Clusone (Bergamo), dedicato a Giovanni Legrenzi.
Dal maggio 2022, essendo direttore della «Nova Ars Cantandi», fa parte della Fédération des ensembles vocaux et instrumentaux spécialisés (FEVIS), con sede a Parigi.
Nel luglio di quest’anno, la fondazione Interkultur di Francoforte, in occasione della dodicesima edizione degli World Choir Games, svoltisi a Ganggneung (Corea del Sud) lo ha nominato membro onorario del «World Choir Council», per l’instancabile opera di diffusione della musica corale in ogni parte del mondo.